lunedì 16 giugno 2014

Estiqaatsi?

Concordo con Mimmo Porcaro quando afferma che è necessario mettere da parte "l’idea che in questa fase le differenze teoriche e culturali debbano tradursi immediatamente in antagonismo politico".
Verissimo e giustissimo. Occorre però ricordare che la reazione di Bagnai è stata innescata da un post su Sollevazione pubblicato il 16 aprile 2014 (che riprendeva il mio post "Spigolantibus" su Egodellarete del 14 aprile 2014), mentre il cosiddetto "convegno fantasma" è stato annunciato solo il 30 maggio 2014. Era cioè posteriore a queste polemiche.
Aggiungo che il mio post, ripreso da Sollevazione, era motivato dalla volontà di stimolare una riflessione sull'idolatria, verso chiunque questa sia diretta. L'idolatria, che consente agli "idoli" di farsi beffe e deridere chi gli aggrada, tra gli applausi dei fans, è un atteggiamento a mio parere da stigmatizzare. Una posizione, la mia, più culturale che politica, visto che chiunque sa (ed è dimostrabile per tabulas) che, a dispetto dei modi poco urbani (eufemismo) di Bagnai nei miei confronti, non ho mai rinnegato il debito di riconoscenza intellettuale che ho nei suoi confronti. Ma, naturalmente, io resto "il traditore", nonché icona del "fraiolismo metodologico"...
Vi fornisco, con l'occasione, l'ermeneutica del "fraiolismo metodologico". Che non è quella propalata dal Bagnai (come universalmente noto: c'ero io travestito, non Bagnai, ai comizi elettorali di Borghi...!), ma consiste in un'apodissi: siccome sono libero (enunciato noetico) allora faccio il caxio che mi pare (enunciato dianoetico).
Anche a costo di essere un "perdente compulsivo". Estiqaatsi?

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