mercoledì 25 febbraio 2015

Si vis pacem para bellum*

L'Unione Europea è come la mafia, una volta che sei entrato è difficile uscirne.

2008 2014
Pil nominale 343 246
Debito/Pil 113% 174%
Debito 387,59 428,04

La tabella mostra i dati delle finanze pubbliche greche a fine 2008 e a fine 2014. In sei anni il Pil nominale si è ridotto del 28% (con una diminuzione assoluta di 97 mld), il rapporto debito/Pil è cresciuto del 54% (con un incremento di 61 punti assoluti) e il debito complessivo è cresciuto del 10% (con un incremento assoluto di 40 mld). I dati sono tratti dal database del Fondo Monetario Internazionale.

Un disastro. 

Nello stesso periodo il current account (bilancia dei pagamenti) partendo da un deficit di oltre 50 mld/anno (-15% in percentuale sul Pil) arriva a segnare un leggero surplus.

Un successo.

Un dettaglio sul quale riflettere è la piccola crescita del debito pubblico in valore assoluto, di soli 40 mld (con un incremento del 10%), nonostante la Grecia paghi, sui crediti ottenuti negli ultimi anni, tassi di interesse a due cifre. Non credo di essere lontano dal vero se affermo che l'incremento assoluto del debito pubblico greco sia da imputare in gran parte allo spread, cioè a un meccanismo di intervento che ha premiato la speculazione internazionale. Sarebbe bastata una garanzia della BCE sui prestiti concessi alla Grecia negli ultimi sei anni e, molto probabilmente, il debito assoluto sarebbe rimasto costante, o sarebbe addirittura diminuito. Se si fosse agito così (ad esempio con degli elleno-bonds) si sarebbe almeno raggiunto l'obiettivo del riequilibrio del current account a spese del Pil assoluto (il metodo Monti applicato alla Grecia - n.d.r.) senza far crescere quest'ultimo, di modo che l'aumento del rapporto debito/Pil fosse da imputare solo alla diminuzione del denominatore.

Questa è l'Unione Europea, un sistema nel quale chi è in difficoltà nei suoi conti (del settore privato) con l'estero (il current account) non solo deve fare politiche di austerità finalizzate alla compressione dei redditi, onde riequilibrare il current account principalmente per via di una diminuzione delle importazioni, ma gli viene imposto di pagare pegno ai prestatori internazionali per la sua perdita di "credibilità". Contemporaneamente chi è in surplus di current account è credibile, e paga tassi di interesse addirittura negativi. In sintesi: chi vince viene aiutato, chi perde penalizzato.

La logica di fondo del sistema è quella per cui i deficit statali devono essere finanziati ricorrendo ai mercati privati, lasciando a questi ultimi il potere di determinare i tassi di interesse; i quali saranno bassi per i forti e alti per i deboli. La moneta unica, inoltre, offre la garanzia che gli Stati non possono monetizzare i loro debiti perché la BCE è "indipendente". Cioè rappresenta gli interessi dei capitali internazionali sempre a caccia di alti rendimenti con il minimo dei rischi, e non quelli della gran massa dei cittadini.

Tutto il sistema è stato costruito facendo ricorso in modo sistematico alla menzogna, all'infiltrazione dei partiti politici dei paesi acquiescenti, in definitiva alla sovversione delle costituzioni democratiche affermatesi nel dopo guerra. Un metodo mafioso.

Ora c'è qualcuno che, dall'alto di una credibilità certamente ben meritata ma altrettanto abusata, va sostenendo la tesi secondo cui si può uscire da questa trappola in modo concordato. Si tratta di un'opinione, e come tale va rispettata, ma non posso esimermi dal sostenerne una opposta: non si esce da un sistema mafioso trattando, bensì preparandosi alla guerra. Attenzione! Non ho detto "facendo la guerra", ma "preparandosi alla guerra".

* "Si vis pacem para bellum" è il celeberrimo motto latino a corredo della stampa che celebra l'incontro avvenuto a Pietroburgo nel 1898 tra lo zar Nicola II e il presidente francese Faure. L'alleanza tra le due potenze, cercata dai russi per attirare capitali da Parigi e dai francesi in funzione antitedesca, non evitò (ammesso che questo fosse lo scopo) il conflitto mondiale ma contribuì a ritardarlo di 16 anniQuesta frase, che compariva sul portone d'ingresso della fabbrica Deutsche Waffen und Munitionsfabrik (DWM), passò a identificare i proiettili da essa prodotti col nome di "Parabellum".

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