giovedì 18 febbraio 2016

Il Baltic Dry Index e le vedove

Il Baltic Dry Index
Nel grafico il Baltic Dry Index dal 2009 ad oggi.  Qui sotto la tabella delle quotazioni trimestrali:


The Baltic Dry Index (BDI) is a measure of the price of shipping major raw materials such as metals, grains, and fossil fuels by sea. It is created by the London Baltic Exchange based on daily assessments from a panel of shipbrokers.

Ho linkato spesso questo indice sulla mia pagina FB. Un ragasciuolo scimpatico, Filippo Calcagni, renziano convinto (nonché avversario politico della "bella possibilista"), nell'ultima di queste occasioni ha commentato con questi screenshot:




Filippo Calcagni
Ne vogliamo parlare, ragasciuolo?


Insomma Boldrin e altri sostengono, giustamente, che la caduta del BDI non necessariamente significa la fine del mondo. Semplicemente è accaduto che nella fase espansiva precedente alla crisi molti armatori abbiano ampliato le loro flotte, ragion per cui il perdurare di questa sta deprimendo le quotazioni dei noli in modo costante. Dunque no problem?

Non direi proprio! L'andamento del BDI è la fotografia, presa sull'economia reale, dei danni prodotti dal libero mercato lasciato a se stesso: un enorme spiazzamento di risorse. Immagina: milioni di cariole di soldi, centinaia di migliaia di lavoratori, milioni di ore lavorate, materie prime, competenze, insomma tutto quel che serve a produrre navi, containers, infrastrutture portuali, in vista di magnifiche sorti progressive, e tutto ciò fa.......


puff!


No, non è la fine del mondo, però oggi si comincia a parlare di togliere la pensione di reversibilità ai superstiti. Però ci dicono che l'inflaZZZione danneggia l'orfano e la vedova!

E tutte quelle risorse "spiazzate"? Ne vogliamo parlare?



E vogliamo parlare del bail-in? O dell'idea funesta di prezzare i titoli di Stato sul mercato? Ma ragasciuolo mio, se il libero mercato ha bruciato tante risorse, indirizzandole scelleratamente in direzione sbagliata perché le decisioni di investimento obbedivano solo ed esclusivament al principio del massimo profitto privato, ti sembra così strano che oggi si mettano le mani nele tasche dei cittadini, vedove comprese?

Che ne dici dell'idea di ristabilire il controllo dello Stato sull'economia? Non dico collettivizzare, ma almeno reintrodurre un minimo di programmazione. Il che implica, necessariamente, restituire allo Stato il controllo dell'emissione monetaria, il potere di imporre dazi protettivi, la proprietà di alcuni settori strategici dell'economia. Cioè uscire dall'euro.

Sei d'accordo ragasciuolo? E nel caso, aspetti a dirlo che ti dia il permesso Matteo Renzi? Attendo anZiosamente che tu batta un colpo.

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