domenica 25 ottobre 2015

Affamare la bestia

Quando un imprenditore di Stirpe ciociara si fa mettere nel sacco da un Porro




Conosco di vista Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone calcio, da quando ero giovanissimo. Non ci siamo mai incontrati ma, in un'occasione, conobbi suo padre Benito, nel corso di una trattativa per la vendita di un personal computer dell'Olivetti. Io ero un giovane laureando, consulente del vecchio Q, concessionario di personal computer. Non so come l'affare andò a finire perché mi dimisi dopo aver assistito, nell'azienda di Q, alla vendita a un poveraccio di un dischetto "formattato" per 15.000 lire (non formattato costava 1.000 lire). Che vogliamo farci? Son fatto così e non mi pento! Era il 1982.

L'unico modo per far pagare le tasse a chi ha soldi?
Maurizio Stirpe, come anche suo padre, mi è sempre stato istintivamente simpatico. Non so spiegare questa circostanza, sia perché il vecchio Benito era un nostalgico del suo più famoso omonimo nazionale, sia perché Maurizio si è sempre mosso in ambienti nei quali non mi è mai piaciuto entrare, quelli della piccola media industria locale. Entrambi, però, mi hanno sempre dato l'idea di essere persone serie, concrete e grandi lavoratori, il tipo di gente con cui si fa un affare con una stretta di mano. Magari mi sbaglio, ma a me piace pensarla così.

Per queste ragioni mi è molto dispiaciuto vedere come Maurizio Stirpe, ospite del talk show "Virus",  sia stato strumentalizzato da quel gran furbacchione di Nicola Porro. Questi, alla fine dell'intervista, dopo averlo blandito inducendolo a narrare in che modo l'azienda si fosse sviluppata a partire da un'intuizione geniale di suo padre Benito, l'ha buttata in politica tirando fuori la teoria monetarista di Milton Friedman, il massimo teorico del liberismo, colui che ha ispirato le politiche di Margareth Thatcher e Ronald Reagan.

"Lei è un appassionato di Milton Friedman" dice Porro a Stirpe "per quello che conta anch'io moltissimo, e questo me lo rende molto simpatico Presidente, e Milton Friedman dice 'Io sono in favore di tagliare le tasse in ogni circostanza, per ogni scusa, per ogni ragione, ogni qualvolta sia possibile. Il grosso problema infatti sono le spese del governo, e l'unico modo efficace per fermarle è abbassare la somma degli introiti', gli americani l'hanno tradotta con 'affamare la bestia' questa frase di Milton Friedman, ma lei è d'accordo con questa tesi di Milton Friedman, abbassare sempre e comunque le tasse?".

Ora come può rispondere, secondo voi, un bravo e laborioso industriale? Ovvio che Maurizio Stirpe sia per abbassare le tasse! Solo che, siccome non ha capito il vero significato della domanda (o forse sì, mai sottovalutare un torgiano) cerca di cavarsela con il primo argomento che gli viene in mente: l'inefficienza delle municipalizzate! Della qual cosa si potrebbe discutere a lungo, visto l'esito delle privatizzazioni in Italia e, in particolare, quella dell'acqua in provincia di Frosinone! Ma transeat, non è di questo che mi preoccupo.

Il punto è che Maurizio Stirpe, le cui capacità imprenditoriali e organizzative credo non si possano ad oggi discutere, non ha probabilmente ancora ben focalizzato che, con la sua squadra di calcio in serie A, è diventato qualcosa di più di un importante rappresentante degli industriali (è presidente di confindustria Lazio). Soprattutto se il Frosinone calcio, come mi auguro, riuscirà a ben figurare.

Questa volta se l'è cavata bene, forse anche facendo il finto tonto (mai sottovalutare un torgiano), ma il gioco nel quale rischia di essere coinvolto è pieno di insidie. Il mio augurio è che continui a fare il finto tonto e a parlare il più possibile solo di calcio, almeno fino a quando non avrà preso per bene le misure del nuovo campo di gioco. Sono sicuro che farà così, perché non dubito del fatto che papà Benito gli abbia insegnato che gli interessi di un vero industriale sono molto più vicini a quelli dei suoi dipendenti che non a quelli delle banche.

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