sabato 19 dicembre 2015

La versione di Repubblica.it


Non so più a chi dare i pezzi per tutti i casini che ho, però questo titolo del giornalone "Repubblica.it" (Nato, aerei e navi in aiuto della Turchia) è un'occasione imperdibile per sottolineare la vergognosa narrazione dei media mainstream. 

La situazione è questa: dopo l'intervento russo in Siria, che ha cambiato gli equilibri militari sul campo, c'è stato il Bataclan. Una cosa inaudita, credo che su questo possiamo essere d'accordo: l'attacco alla capitale di un paese che è al cuore dell'Occidente, per di più da sempre orgoglioso protagonista, a dispetto dei suoi limiti, del grande gioco.

Chiunque lo abbia ordinato ha evidentemente agito di propria iniziativa perché, se così non fosse, oggi il mondo sarebbe un posacenere. L'abbattimento dell'aereo russo, qualche giorno dopo i fatti del Bataclan, è stato il gesto disperato di chi ha tentato il gioco grosso: avete presente l'impero ottomano, alias Turchia, nella grande guerra? Ecco, non si rassegnano. Restano un pericolo.

Ora una domanda: possono i grandi giocatori permettere che pedine di importanza regionale, siano esse l'Isis, i sauditi o i turchi, prendano in mano il grande gioco contro la loro volontà e i loro interessi? La risposta è no. La guerra mondiale, per ora, non si può fare, e chiunque abbia deciso l'attacco al Bataclan (Isis, sauditi, turchi...) ha dimostrato di essere una pedina inaffidabile. Questa pedina, almeno per il momento, cioè fino a quando i grandi attori non decideranno di fare sul serio, deve essere messa in condizione di non interferire. Questo è il senso vero dell'accordo che, a partire dai prossimi giorni, forse da domani, verrà comunicato ai media e quindi alle masse globali.

Ebbene, come presenta l'intera vicenda il giornalone "Repubblica.it"? Ti piazza in prima pagina la notizia che la Nato spedisce aerei e navi in aiuto della Turchia. Perché lo fa? Per nascondere una sconfitta: la pace, dirà il giornalone alle masse globali, si farà perché la Nato ha mostrato i muscoli.

Non so voi, ma io sono disgustato. Buona notte.

Post correlato: Un'analisi logica della guerra di Siria (24 novembre 2015)

3 commenti:

  1. Caro Fiorenzo, un poeta ha detto - anzi, dice; ché la poesia è fortunatamente imperitura -: "Qualcuno era comunista... perché si sentiva solo." Un altro poeta, invece: "Gli uomini che pensano in circolo, hanno le idee curve."
    Per quanto mi riguarda, riassumerei così la mia diseducazione politica, fatta di tanti anni persi a leggere Repubblica e L'Espresso, tentando disperatamente di sentirmi parte di qualcosa... che non fosse il nulla. Ecco perché oggi il disgusto vedo di concedermelo solo davanti allo specchio.
    Buone feste, se per te qualcosa da festeggiare c'è!...

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    1. Posso dirti questo: sempre più mi vado isolando dalle persone che mi circondano. Il fatto è che, a torto o a ragione, vedo un orizzonte cupo. Certo, gli ultimi sviluppi in Siria mi suggeriscono un cauto ottimismo, mentre la situazione in Italia mi appare tragica, ma il punto è che non so con chi parlare. L'unico sfogo è il blog e, talvolta, FB, dove trovo persone che, magari pensandola non esattamente come me, tuttavia hanno sentore di ciò che sta accadendo.
      E allora, piuttosto che passare il tempo con gente che stra-parla del papà della Boschi senza avere la minima idea del quadro generale, passeggio da solo o me ne sto a casa a leggere e a scrivere.

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  2. È per me un privilegio, lo dico senza piaggeria, esser reso partecipe di questo frammento del tuo privato. E credo di poterti capire, credimi! Anche se il mio, di isolamento, deriva più da scelte altrui: nel lavoro, nelle amicizie, e nel tentativo di far conoscere - per vie tradizionali - quanto ho scritto e vado scrivendo. Ma bando all'egocentrismo! (Alludo al mio, eh?) Scambi come questi con te, mi portano a dirmi fortunato, nonostante tutto.
    "Il vento si alza, bisogna cercare di vivere!"

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