mercoledì 23 marzo 2016

Bitcoin: per chi non capisce il significato e la necessità della sovranità monetaria

Avviso: post aperto agli anonimi, ma soggetto a drastica censura qualitativa.

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Ho letto un post di 48 (ESERCITAZIONI DI ECONOMIA MONETARIA: VON HAYEK E I BIT-COIN PER FESSI) che ha fatto scattare le mie sinapsi da informatico; si sono così attivate le connessioni sviluppatesi in questi anni in cui mi sono interessato di economia e costituzionalismo; ho aggiunto la solita dose di saggezza contadina... 

E quel pizzico di creatività e genio che non mancano a nessuno.


"La rivoluzione dal basso": comincia così il testo di Marco Amadori intitolato "Bitcoin: la rivoluzione della decentralizzazione". Lo capisco il Marco Amadori, tecnologo affascinato dalla genialità dell'idea dell'anonimo Satoshi Nakamoto: il bitcoin! Talmente affascinato, soprattutto dagli aspetti tecnologici, da mettere da parte, nel suo pamphlet, ogni riflessione sulle implicazioni politiche. Per fortuna che c'è 48 (e il commentatore Bazaar)!

Vi dirò: sono un informatico, laureato in ingegneria nucleare, mi sono occupato di tecnologia per tutta la vita, sono una persona curiosa che passa (e ha passato) gran parte della propria esistenza a studiare, eppure capisco solo in parte la tecnologia del bitcoin. Dico: la tecnologia! Crittografia a chiave pubblica, algoritmi RSA e amenità del genere le ho perfino insegnate, una ventina di anni fa. Ciò nonostante la tecnologia di Bitcoin mi sfugge. Epperò Marco Amadori parla di "rivoluzione dal basso" ad opera della geniale pensata dell'anonimo Satoshi Nakamoto. C'è qualcosa che non torna, un po' come negli attentati dell'Isis: uno pseudostato che controlla un pezzetto di territorio brullo e arido ma tiene in scacco l'Amerika, e l'Europa, e la Russia, e la Cina e i paesi arabi! Sorbole!

Byoblu, al secolo Claudio Messora (che mi sta cordialmente sui cabasisi) gli tiene bordone. E pazienza!

Cos'è il bitcoin? E' una moneta privata (altro che rivoluzione dal basso, trasparenza e fesserie simili), il cui valore esponenzialmente crescente, almeno fino ad ora, è determinato dal fatto che un numero (crescente) di soggetti (ma anche entità) ha scelto di sostenerla. Come? Sottoscrivendone le quote. Sottoscrivendone le quote? E come si sottoscrivono le quote del bitcoin? Ve lo dico, ma so che non ci crederete: risolvendo complessi algoritmi al fine di rafforzare la sicurezza dell'intero sistema!

Sembra una pagliacciata, ma forse non avete mai riflettuto abbastanza sul fatto che, alla base di ogni istituzione, perfino di quelle democratiche, altro non c'è che un fenomeno di adesione collettiva. Se un grande numero di persone (magari "supportate" da qualche entità) iniziano a credere in qualcosa, ebbene questa comincerà ad avere valore. Niente di male in questo, voi direte, è la democrazia! Certo, a patto che tutti, o almeno la maggioranza, siano in grado di capire a cosa aderiscono. Infatti ciò che distingue le istituzioni democratiche da quelle elitarie è anche il fatto di comprenderne il funzionamento e, ancor più, le finalità. Per nascondere il funzionamento e le finalità di qualcosa ci sono, da sempre, due modi: il mistero o la complessità. Nel caso del bitcoin è la seconda che ho detto.

Dunque il bitcoin ha valore perché un numero crescente di persone (e di entità) ripone fiducia nel suo futuro. La ragione è semplice: il valore del bitcoin sta crescendo rapidamente. Una cosa tanticchia misteriosa. Per dire: la prima transazione denominata in questa moneta, di qualche anno fa, 10.000 bitcoin per l'acquisto di due pizze, oggi ha un valore di 3 mln di euro! Ma non è tutto, perché la promessa è duplice: non solo il valore del bitcoin sta crescendo esponenzialmente, ma viene garantito che ne verrà emessa una quantità asintoticamente limitata, il che implica che non è una "moneta" soggetta a inflazione. Pare che, ad oggi, sia stato emesso l'80% del totale numerario asintoticamente predeterminato dagli algoritmi sottostanti, mentre il suo valore di cambio con altre monete "istituzionali" continua a crescere. Insomma, un ottimo affare.

E che succederà quando, tra qualche anno, la quantità numeraria di bitcoin avrà raggiunto il limite asintotico previsto dagli algoritmi sottostanti? Semplice: il suo valore continuerà ad aumentare grazie alla diminuzione dei prezzi dei beni e servizi scambiati con esso! Vi piace la deflazione? Ecco a voi una "moneta" intrinsecamente deflazionistica, tant'è che gli algoritmi prevedono la sua "divisibilità" fino all'ottava cifra decimale. Un po' come se, col proseguire della deflazione, dai centesimo di euro si passasse ai milionesimi di centesimo di euro! Niente più inflazione brutta, ma caduta dei prezzi! Con sommo gaudio di chi, di eurini, ne ha tesaurizzati un bel po'.

Non vi viene la voglia di partecipare alla festa? Certo, il grosso dei benefici sono già stati accaparrati (da chi?) visto che l'80% del valore numerario asintotico è già stato emesso, ma se vi affrettate potrete anche voi approfittarne. Pensate: acquistate oggi 10.000 bitcoin che, tra qualche anno, avranno centuplicato il loro valore di acquisto! Ma "acquisto de che"? Quello che volete, ragazzi, non lo sapete che varie "entità" garantiscono, già da tempo, il cambio del bitcoin con le principali monete? Strano vero? Pare che ci siano "entità" che garantiscono il cambio dei vostri bitcoin, guadagnati risolvendo algoritmi o scambiando beni e servizi all'interno della comunità, con tutte le monete in circolazione! Voi che dite, sono dei generosi benefattori?

Posso darvi un consiglio? Non c'è solo il bitcoin, pare anzi che molte iniziative analoghe siano in gestazione. Se siete abili e furbi magari beccate dall'inizio quella che, tra qualche anno, sarà diventata la moneta virtuale privata più ambita, con enormi guadagni. Dai, provateci!

Che bella la rivoluzione democratica dal basso! Basta con queste istituzioni monetarie inquinate dalla politica, per di più sempre lì a stampare moneta e quindi a diminuirne il valore! Pensate invece che meraviglia un mondo "democratico" nel quale, ad emettere moneta, saranno cordate di privati in competizione tra loro, con tassi di cambio perfino flessibili tra una moneta virtuale e l'altra! Basta con queste monete emesse da istituzioni monetarie, e forza con il peer-to-peer: ognuno vale uno! Ovvio che, trattandosi di "cordate di privati", non è che lo Stato potrà mettere bocca più di tanto... 

Basta con questa storia della sovranità monetaria e della moneta statale garantita da istituzioni sempre inquinate dalla politica, ben altra è la soluzione! Lasciamo la libertà a ogni cittadino, o gruppo di cittadini, di scegliere la moneta con cui operare le proprie transazioni. Questa è vera democrazia! Che volete che sia la "sovranità monetaria"? Bazzecole, pinzellacchere.

19 commenti:

  1. Ho sempre sospettato che i discorsi dei sovranisti monetari non potessero che tendere asintoticamente all' individuazione dell' area monetaria ottimale in quella individuale.
    Qui siamo oltre, l' individuo si libera finalmente della schiavitù del lavoro e del denaro e diventa libero consumatore del Symbolum potendo scegliere in ogni momento quale adottare, il denaro che si fa definitivamente merce.
    O almeno questo sembra essere il nuovo fogno dell' homo consumatoriensis.

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  2. Vedo il rischio di incomprensioni sul piano tecnico (bitcoin vs. moneta).
    Cominciamo dal secondo punto - dove è più probabile che mi sbagli io: che differenza c'è tra una moneta e il baratto, per cui "mi dai tre uova e io ti traduco la lettera?".
    Sostanzialmente due cose: la moneta ha uno stato "dietro", per cui:
    a) c'è un ente che può crearne di nuova
    b) c'è almeno un posto dove il valore della moneta è "enforced" con la forza delle armi. Vale a dire che il panettiere, o il traduttore, non può - per legge - rifiutarsi di essere pagato con la moneta del posto dove abita.

    Se quanto ho scritto sopra è corretto (l'economia non è il mio forte) ora parliamo del Bitcoin.

    Il Bitcoin è una sorta di "risorsa virtuale" che ha le seguenti caratteristiche:
    Ne esiste un numero limitato (by design) e la sua "produzione" è il frutto di complicati calcoli, tanto è vero che in Inglese la produzione viene chiamata "mining", vale a dire "estrazione" (in senso minerario).
    Il "valore intrinseco" del Bitcoin era valutato, all'inizio, in termini del costo energetico per "estrarne" uno. Per chiarire meglio: veniva calcolato così (numeri di fantasia, solo per chiarire il concetto): "in questo momento ci vogliono in media 212 ore di elaborazione di un computer con CPU XYZ per estrarre un Bitcoin. Siccome questo lavoro viene effettuato dal computer senza alcun intervento umano, il costo/valore è rappresentato da quanta energia elettrica viene consumata tenendo in funzione la CPU per 212 ore".
    Per cui per un lungo periodo i Bitcoin si estraevano in perdita. Ma sono successe due cose:
    La prima è che si sono trovate una serie di soluzioni tecniche per abbassare i costi (creando ALU dedicate alla elaborazione dei Bitcoin e addirittura, se non ricordo male, a diffondere virus che usavano la CPU degli altri per effettuare i calcoli).
    L'altra cosa che ha aumentato il valore è che migliaia di tecnofili si sono fatti ammaliare per cui sono spuntati siti che accettavano pagamenti in Bitcoin, o che permettevano di comprare Bitcoin ( pagando in dollari) per cui si è innescata una vera e propria bolla.
    Il Bitcoin ha due pregi fondamentali: non è falsificabile (non puoi produrre la copia di un Bitcoin) e la sua proprietà è associata in maniera ineludibile ad un account preciso - l'account può essere anonimo, ma la cosa importante è che se il Bitcoin l'ho estratto io, o se l'ho comprato da un altro, non è possibile assegnarlo ad un account diverso senza l'esplicita volontà di entrambi.
    Ma quello che abbiamo descritto non è una moneta, ma piuttosto la produzione di capolavori artistici che sono infalsificabili, e impossibili da rubare. Tipo dei bassorilievi intricatissimi e di dimensioni tali da non poter essere trasportati se non con appositi veicoli.

    Cosa fa la differenza tra l'attribuire un valore X ad un Bitcoin rispetto ad assegnarlo al dipinto Guernica di Picasso, o a bulbi di tulipani?
    Sostanzialmente: niente. Nessuno può stampare Bitcoin, e se il tuo parrucchiere decide che dei tuoi Bitcoin non se ne fa niente,non ci sarà nessuna polizia che lo costringerà ad accettarli.

    (continua...)

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  3. Per cui: il bitcoin non è una moneta, è un bene che ha delle caratteristiche particolari (infalsificabilità e inalienabilità) che lo rendono interessante (le principali banche sono interessate a tecnologie analoghe per gestire operazioni che adesso richiedono complessi processi di "accordo" e "allineamento" tra enti differenti, sostanzialmente il trasferimento di denaro da un conto all'altro o da un paese all'altro) ma questo non ne fa una moneta.
    Per cui quando scambiate Bitcoin con Dollari, state comprando (o vendendo) Bitcoin, e quando comprate qualcosa pagando in Bitcoin state facendo del baratto.
    Se domani improvvisamente qualcuno decide che il Bitcoin non vale più un tubo, voi avete perso tutta la vostra "ricchezza" perchè appunto, non esiste alcuno stato che lo usi come moneta, e che garantisca la sua spendibilità sul proprio territorio.

    (Ci sono già stati dei casi in cui alcuni bitcoin sono stati "distrutti" in quanto associati ad account che non sono più accessibili ad utenti umani, vuoi per errori tipo "ho perso la password" o ad altri errori o fenomeni accidentali, tra l'altro... si tenga anche conto di questa piccola differenza: in genere la distruzione di moneta di uno stato sovrano è un reato...)

    In sostanza, equiparare il Bitcoin ad una moneta vera e propria secondo me è fallace, non so se volutamente o per ignoranza. Teoricamente potrebbe anche capitare che un paese decida di adottare un equivalente del Bitcoin (una volta capita la teoria si possono creare altre entità con le stesse caratteristiche) come moneta, e cercare di rimanerne "proprietario unico" non pubblicando l'algoritmo di estrazione (non sono sicurissimo che la cosa funzioni).
    Non sarebbe comunque una gran bella idea per i motivi spiegati sopra:
    A) di fatto non sarebbe possibile "stampare" moneta se lo si desidera (anche se il valore relativo ad altre monete può variare, e il valore in termini di beni acquistabili può variare a sua volta). Sappiamo bene come vadano le cose se un paese è impossibilitato a stampare moneta...
    B) visto che tale moneta non si può creare ma si può distruggere (se ho 3 bitcoin sul conto e muoio in un incidente stradale senza eredi che abbiano accesso alla password dell'account, di fatto i miei 3 bitcoin diventano inspendibili e "cessano di esistere").

    A questo si aggiungono i già commentati (altrove) problemi di una società completamente cashless, dove ogni transazione economica, dall'acquisto di un giornale al pagamento di una prostituta è inesorabilmente tracciato.

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  4. Ultimissima cosa.
    Non e' chiarissimo (almeno a me) per quale motivo sia stato creato il Bitcoin, anche perche' l'inventore ha fatto di tutto per rimanere anonimo. E' possibile che fosse una semplice "proof of concept" (come ho detto, come tecnologia ha dei risvolti molto interessanti per la non-falsificabilita', c'e' chi sta pensando di usarla anche come forma di "firma" o "bollo" per i contratti, per esempio) o se fosse piu' un tentativo di creare una unita' di micropagamento (questo meriterebbe un post a parte e non so se interessa).
    La questione della divisibilita' fino a 8 cifre decimali ha a che fare anche con questo, anche se qualcuno ha successivamente proposto di usarla come palliativo all'impossibilita' di "creare" Bitcoin una volta siano stati tutti estratti.

    Rimango del parere che non sia veramente sostibuile ad una vera moneta, e anche se lo fosse credo che il fatto che sia esclusivamente virtuale (cioe' che non esistano monete o banconote maneggiabili fisicamente) sia comunque un grosso difetto sul piano sociale.

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    1. In effetti il bitcoin è una moneta merce, al pari dell'oro. Con il vantaggio dell'infalsificabilità e inalienabilità. Chiarisco:

      sono l'imperatore Traiano e vengo a sapere che il re dei Daci, Decebalo, ha moltissimo oro. Allora riunisco le legioni, gli faccio guerra e me lo prendo.

      Con il bitcoin questo non è possibile perché:

      1) non si sa chi possiede i bitcoin
      2) ogni transazione è segreta e avviene senza intermediari, peer-to-peer

      Questo assegna al bitcoin un vantaggio decisivo rispetto alla moneta merce "oro". Si noti che l'oro ha un valore che (soprattutto in passato, quando non aveva nessuna importanza industriale) dipende dal fatto che ad esso è assegnato un valore in base alla libera scelta del mercato. Il valore dell'oro, in ultima analisi, dipendeva solo dalla sua quantità, che per millenni è stata limitata. Pertanto l'oro moneta merce era un mezzo di pagamento di natura intrinsecamente deflazionistica. I progettisti del bitcoin stanno, di fatto, creando una moneta merce digitale che è anch'essa intrinsecamente deflazionista, per di più anonima, inaccessibile a qualunque intrusione e in quantità definitivamente limitata, stabilita a priori. Al bitcoin, insomma, non può accadere quello che è successo all'oro, che inflazionò dopo la scoperta di nuovi giacimenti nelle americhe.

      Il valore del bitcoin dipende dalla decisione del mercato nell'universo virtuale popolato da coloro che lo accettano come mezzo di pagamento. E' vero che nessuno può essere costretto ad accettare il bitcoin, così come in passato nessuno era obbligato ad accettare l'oro, ma questo non è un problema, anzi è un altro elemento di forza.

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    2. Ovviamente possono nascere altre monete virtuali, con le stesse proprietà deflazionistiche (dunque di garanzia di durata del "valore" nel tempo). Non è difficile immaginare la coesistenza di universi monetari paralleli nei quali circolano diverse monete-merce digitali, tra le quali potranno instaurarsi "tassi di cambio" flessibili, determinati dalle scelte del mercato. Se tali monete dovessero diffondersi, finirebbero con il fare concorrenza, come "riserve di valore" alle monete-debito emesse dalle istituzioni monetarie, la cui quantità numeraria è invece determinabile in base alle scelte di tali istituzioni.

      Il singolo operatore economico si troverebbe così a poter scegliere se tesaurizzare utilizzando le monete-debito statali oppure le monete-merce digitali emesse da tali universi virtuali, nei quali comanderà ovviamente chi possederà grandi quantità di valore delle stesse, in base al semplice e primitivo criterio della forza bruta.

      Sorprende, ahimè, che questa vera e propria fetecchia sia considerata favorevolmente in ambienti sedicenti "libertari", i quali ne tessono le lodi con argomenti che richiamano alla mente la neo-lingua di 1984.

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    3. Non dovresti sorprenderti, è tipico delle ideologie estremiste far passare capre per vitelli d'oro. Premettendo che in realtà c'è un dibattito aperto tra i sedicenti libertari sulla questone Bitcoin (Gary North, il Vate degli austriabondi sembra che non gli vada molto a genio, e questo gli avrebbe attirato parecchie critiche), quello che andrebbe puntualizzato e sottolineato è la natura intrinsecamente deflazionistica del modello, cosa che tra l'altro hai fatto notare anche tu. I famosi libertari, infatti, non si rendono conto che una deflazione non farebbe altro che danneggiare gli stessi ceti che loro sostengono di difendere. Come farebbe un imprenditore a produrre beni e servizi sapendo che quello che ha acquistato ad X fra un l'indice dei prezzi sarà X-1? Come farà a rientrare nelle spese?
      Basta questo per smontare le loro farloccate.

      Mi scuso se posso aver detto cose ridondanti.

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  5. Ringrazio sia Fiorenzo che PaMar per avermi "iniziato" al tema dei bitcoin.
    Tuttavia, manca ancora un pezzo di spiegazione, e cioè chi ha l'autorità per crearli, e attraverso quale meccansimo diabolico li crei (occupa computer time, ma non mi è chiaro per fare cosa, quale operazione: apparentemente, sembra che si dia al computer il compito di masturbarsi...).
    Mi piace certamente la metafora di PaMar, ma c'è una differenza sostanziale, che un'opera artigianale può essere sottoposta al giudizio del potenziale cliente, mentre per il bitcoin, dato che non ne sappiamo l'origine, nè il titolare, e neanche l'algoritmo che presiede alla sua estrazione, userei piuttosto la metafora dell'articolo di fede).
    Riassumendo, direi che esistono infiniti modi per buttare via i soldi, e questo del bitcoin mi sembra il più innovativo e quello più adatto a deficienti conclamati.

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  6. x Vincenzo - occhio che quando vado pesantemente di semplificazione, e potrei sicuramente introdurre inesattezze: io ho studiato un po' la cosa tecnicamente, e ho provato a fare mining per circa 3-4 giorni anni fa, poi mi sono stufato e ho lasciato cadere la cosa, anche se la tengo d'occhio sempre per l'aspetto tecnologico.

    Punto 1: "Chevvordi' fare mining"?
    Immaginati una complessa equazione matematica che ammetta un numero n (con 0<n<Infinito) di soluzioni.
    Questa e' la base dei Bitcoin: tu praticamnte generi numeri (casualmente, in serie, vedi te...) e poi usi il tuo computer per vedere se usando i numeri generati ottieni una soluzione dell'equazione. L'energia (elettrica) va in quello: la cpu del tuo computer prova in sequenza milioni di soluzioni. Quando trova un insieme di numeri che soddisfano l'equazione, ha "estratto" un Bitcoin.

    Che succede adesso?

    Appena il tuo computer ha trovato la soluzione, aggiunge la soluzione (e il tuo id) ad una cosa che si chiama Blockchain. In caso qualcuno magari un minuto prima di te abbia gia' trovato la stessa soluzione, il Blockchain risponde che la soluzione e' valida, ma e' gia' assegnata all'altro ID, e quindi devi cercare altro (questo garantisce la non duplicabilita').

    Cosa e' il blockchain? Il blockchain e' un insieme di dati che registra, sostanzialmente, tre cose:
    timestamp+un id+un bitcoin

    Quindi se nel blockchain c'e' scritto:
    20160415:061102-PaMar-BC05906956506506933

    Vuol dire che alle 6:11 e 2 secondi del 15 Aprile PaMar e' entrato in possesso del Bitcoin 05906956506506933.
    Questo puo' voler dire che sono io che l'ho scoperto (e quindi non ci sono entry relativi a BC05906956506506933 prima di quella data) oppure che l'ho ottenuto da un utente, nel qual caso se vado indietro nella storia vedro' per esempio:

    20160211:090703-FraioliXYZ-BC05906956506506933

    Che vuol dire che il Bitcoin era stato estratto da Fiorenzo, in quella data, e me l'ha ceduto ad Aprile.

    (continua)

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    1. Scusa se approfitto Pa,
      Non ho capito una( una si fa per dire) cosa: i bitcoin estraibili sono infiniti ma non è possibile estrarne più di un numero definito per convenzione oppure sono già in numero finito? Nel secondo caso estrarre i bitcoin validi, non già attribuiti, dovrebbe progressivamente essere più difficile o mi sbaglio? Come se giocando a tombola i numeri estratti fossero rimessi nel sacchetto per essere estratti di nuovo.

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    2. Scusa, mi era sfuggita la domanda - rispondo adesso...

      No, i Bitcoin non sono "infiniti" - per questo si sa a priori quanti sono estraibili (come riporta anche Fiorenzo) - torno all'esempio dell'equazione, sperando di non fare ancora piu' confusione.

      Prendiamo questa equazione: 2x^2-4y^2-4z=0

      Le soluzioni intere sono tutte della forma: x = 2 n_1, y = n_2, z = 2 n_1^2-n_2^2

      Se io ti dico che un Bitcoin e' fatto dai valori x,y e z che soddisfano l'equazione (ma non ti dico quale e') e che il range e' limitato a valori interi e che 0<x<100, 0<y<100 e 0<z<100 di fatto ti ho detto che c'e' un numero finito di bitcoin, sta a te trovarli.
      Ora tu puoi essere "fortunato", e buttare li' al primo colpo che x=10, y=5, z=25 e' un Bitcoin valido... ma piu' probabilmente comincerai con x=1,y=1,z=1 ... proverai, scoprirai che non e' quello buono, poi provi x=1,y=1,z=2 etc.

      Capirai quindi che "piu' facile" non ha veramente molto senso, finche' non hai trovato l'ultimo, l'unica cosa che sai e' quante combinazioni ancora ti restano da tentare. Ma magari l'ultimo e' la prima combinazione che non hai ancora provato, oppure e' proprio x=100,y=100,z=100 (nel mio esempio) e quindi devi comunque "arrivare in fondo".

      Non conoscendo l'equazione non puoi nemmeno fare delle inferenze sulla densita' dello spazio delle soluzioni... puoi solo provare e basta.

      Tieni anche conto che perche' tutto il discorso stia in piedi (io, te e altri sei miliardi di persone possano cercare i Bitcoin indipendentemente, e una volta trovato uno questo non influenza le ricerche successive) il tutto deve essere definito in maniera statica, cioe' una equazione "oracolo" come quella che ho mostrato sopra, e un limite allo spazio delle soluzioni possibili (cioe', nel mio caso x, y, z sono interi positivi e il loro valore non e' maggiore di 100).

      Quindi rivedi il tutto alla luce del mio esempio, e prova a immaginare un Bitcoin "dei poveri" che funziona solo tra gli iscritti di questo blog.

      Io invento una equazione, vi dico che ha 3 incognite con valori tra 0 e 100.
      Ognuno di voi puo' mandarmi delle mail contenenti ognuna una sola una riga tipo questa:

      X=12 Y=3 Z=21

      e io rispondo ad ogni email con il Blockchain. Per cui all'inizio niente del tutto... se pero' x=12, y=3, z=21 fosse proprio una soluzione accettabile e tu fossi il primo a mandarmela, tutti voi riceverete una mia mail con dentro:

      20160324-122803.Ippolito.BC012003021

      Magari dopo 2 ore inizio a rispondere

      20160324-122803.Ippolito.BC012003021
      20160324-143311.Fiorenzo.BC014062003

      perche' nel frattempo Fiorenzo ne ha trovato un altro.
      Si noti anche che anche se due persone diverse lo trovano nello stesso giorno o addirittura stesso momento preciso, comunque io leggo le mail nell'ordine in cui mi arrivano, e quindi lo scopritore sara' il primo arrivato, per me.


      Se dopo due giorni Fiorenzo vende il suo Bitcoin a Ippolito i due lo devono comunicare a me con una mail a testa, e allora tutti riceverete:

      20160324-122803.Ippolito.BC012003021
      20160326-102307.Ippolito.BC014062003

      Quindi il blockchain continuera' a circolare anche dopo che sia stato trovato l'ultimo dei nostri Bitcoin.

      Per semplicita' io qui fungo da "ente centrale" che si occupa di dire se un bitcoin e' valido, e registrare i passaggi di proprieta'.
      Nella realta' questo accade in maniera decentrata, e il blockchain piu' aggiornato viene diffuso in peer-to-peer, ma la sostanza e' quella.

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    3. Credevo che il numero di bitcoin fosse infinito, ma che la loro estrazione fosse a difficoltà crescente. Un po' come la ricerca dei numeri primi, che diventano sempre più rari al crescere di N. Non che questo cambi le cose, in fin dei conti. Sei certo che l'algoritmo preveda la finitezza dei bitcoin?

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    4. Come tutti potrete immaginare, la cosa e' estremamente piu' complicata dell'esempio che ho fatto - in particolare non si tratta veramente di calcolare una funzione ma di genere una nonce e si', il numero di queste entita' e' infinito, e addirittura la complessita' del calcolo necessario a generarne una e' costantemente ritarata per manterla costante (anche al crescere dell'elaborazione di calcolo). Tutto questo lo trovate spiegato su Wikipedia alla voce "Bitcoin", ma ritengo che per una comprensione generale di come funziona il tutto la mia semplificazione sia accettabile.

      (D'altro canto, come ho detto io mi interesso in maniera molto tangenziale alla cosa, per cui tutto quello che ho scritto finora, escluso questo ultimo messaggio, e' stato messo assieme a memoria e senza consultare Wikipedia o altre fonti: volevo solo spiegare l'idea generale partendo dal presupposto che non tutti siano esperti di crittografia o informatici).

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    5. Scusa Pa, ma quel bitcoin col mio nome è mio? Grazie...

      .... Scherzo
      Nel frattempo continuerò ad allenarmi con mio figlio con i tappi di Nuka Cola.

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  7. Quindi il Blockchain e' un registro storico di chi possiede i Bitcoin.
    Se hai un dubbio che un certo Bitcoin sia o non sia "vero", lo usi come soluzione dell'equazione (che lo valida). Se non sai di chi sia il Bitcoin (l'ho scoperto io? o e' di un altro?) lo chiedi al Blockchain.

    E chi controlla il Blockchain?
    Nessuno: il Blockchain e' un insieme di record (criptati, per motivi di sicurezza) che non e' controllato: ognuno di quelli che vuole partecipare all'economia dei Bitcoin ne ha una copia sul proprio PC, e tali copie si allineano periodicamente in maniera "peer-to-peer" (non mi dilungo su questo, se non sei del mestiere dovrai fidarti della mia affermazione che "magicamente" ognuno che abbia installato il programma di generazione/gestione dei bitcoin riceve sempre una copia aggiornata e non falsificabile).

    Quindi, se io ti vendo uno dei miei Bitcoin in cambio di euro, dobbiamo avere entrambi il programma di gestione del blockchain e un ID/Pwd propri.
    Dopodiche' tu mi dai i soldi, e io ti passo la proprieta' del mio Bitcoin, le nostre due copie del blockchain vengono aggiornate con il tuo ID e la data in cui abbiamo fatto la transazione, e queste due copie iniziano a venir copiate a tutti gli altri partecipanti in modo che prima o poi tutti sappiano che il possessore attuale sei tu.

    Questo e' quanto - per i dettagli devi intendertene (a livello non banale) sia di crittografia che di transazioni distribuite, ma finora (Bitcoin e' stato pubblicato nel 2008) e' risultato assolutamente inattaccabile - l'unico rischio e' che un BC sia assegnato ad un ID che per qualche motivo risulta non piu' operativo: in quel caso e' come se' fosse sparito dall'universo perche' non e' piu' riassegnabile ad altri.

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    1. Poi esplode Eta Carinae, che smagnetizza tutto, e cominciamo ad utilizzare i tappi di Nuka Cola.

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    2. Per come la vedo io, ma potrei sbagliarmi, dal punto di vista dell'equilibrio finanziario (prescindo qui da considerazioni politiche) il problema di fondo di una moneta-merce digitale e crittata, che riuscisse a coinvolgere milioni di soggetti e, dunque, ad avere un monte valore di qualche rilievo (qualche punto percentuale del PIL nazionale?), consiste nel suo essere una riserva di valore inattaccabile e crescente. Mi spiego: estrai 10.000 euro (magari in nero) dalla tua contabilità e con questi compri bitcoin al tasso di cambio valido in quel momento. Se questo comportamento fosse seguito da molti "risparmiatori" il valore del bitcoin comincerebbe a salire. Ciò potrebbe innescare una bolla (ricordo che il bitcoin è divisibile fino all'ottava cifra decimale) destinata, per definizione, a scoppiare. Un bitcoin-run tipo "bolla dei tulipani". Come in quel caso, l'inizio del tracollo sarebbe scelto dagli operatori maggiori, cui andrebbero i grossi guadagni. Per la gran massa dei fessi "un grosso coso in quel posto lì".

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  8. Fiorenzo, mi togli una curiosita'? Perche' ne stiamo parlando sul blog?

    Qualcuno lo ha seriamente suggerito come alternativa all'Euro?

    Dove "seriamente" sta a indicare che questo qualcuno:
    - ha capito come funziona Bitcoin
    - ha capito le differenze tra merce e moneta?



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    1. Ne sto parlando per evitare, con i morti ancora caldi, di scrivere su Bruxelles.

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