domenica 4 marzo 2018

È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Istituto Bruno Leoni

Su segnalazione dell'amico Andrea Guglieri

Primo provvedimento del nuovo governo!

«È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Istituto Bruno Leoni
In deroga all'articolo 48 della Costituzione, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore del presente decreto, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili dell'Istituto Leoni.»

Come ben sa chi frequenta questo e altri blog, sul mercato della politica si fronteggiano da 150 anni una realtà fattuale e una fiaba, le quali, per effetto di una propaganda martellante, sono state trasformate nel loro contrario. La realtà fattuale è la caduta tendenziale del saggio di profitto - che viene propalata dai liberisti come una fiaba raccontata dai marxisti dell'Illinois per spaventare i bambini prima di mangiarseli... così vengono più teneri; la vera fiaba è invece il mito del debito pubblico che costringerebbe le nuove generazioni a saldare i debiti di quelle che le hanno precedute, in questi giorni rilanciata come problema reale dall'Istituto Bruno Leoni (vera centrale ideologica in Italia del liberismo) tramite enormi cartelloni elettronici nelle maggiori stazioni ferroviarie.


La tesi di fondo di questi truffatori è, in sostanza, che il XXI secolo dovrebbe restituire quello che avremmo preso a prestito dal novecento. Buffoni! Peggio dei fascisti ci sono solo i liberisti!!!

Toglietevi subito dalla testa, voi sinistrati di ogni risma, che la verità possa stare nel mezzo! No! Il problema fattuale, la vera tara genetica del capitalismo è la caduta tendenziale del saggio di profitto, una malattia cronica che può essere affrontata in due soli modi: o superando il capitalismo, o curandola con dosi massicce di un combinato disposto di farmaci statali, tra i quali il debito pubblico è uno dei più efficaci.

Ho trovato un ottimo articolo sul debito pubblico, di una chiarezza che mi ha commosso, che vi invito caldamente a leggere con attenzione.

Oltre il mito del debito pubblico: non ci sono i soldi o non ce li fanno toccare?

1 commento:

  1. io parlerei piu' di una privatizzazione del debito pubblico .Dato che l'economia capitalistica si fonda sul debito , lo vogliono , per ragioni di ulteriore guadagno e maggior controllo , spostarlo dalla sfera statale/pubblica a quella privata ,che puo' essere domestica ( famiglie ) o estera ( esportazioni o mercantilismo ), per buona pace di tutti i lavoratori dipendenti che hanno votato centro-destra .

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